RINNOVATO IL CCNL METALMECCANICA ARTIGIANATO

In data 19 novembre 2024 è stata sottoscritta l’ipotesi per il rinnovo del CCNL Metalmeccanica Artigianato.

Le Parti integrano l’articolo 17 in materia di classificazione del personale con riferimento al settore della subacque e delle attività marittime connesse, mentre, in materia di apprendistato, prevedono la maturazione degli scatti con decorrenza 1° gennaio 2025.

Vengono modificati i termini di preavviso di cui all’articolo 66 per i lavoratori operai dei settori “Metalmeccanica e Intallazione di impianti” e “Orafi, Argentieri e Affini” e inserito un nuovo articolo per disciplinare l’indennità di maneggio denaro.

Aumenti retributivi. L’accordo definisce gli importi di aumento contrattuale e precisa che le somme fino ad oggi riconosciute a titolo di AFAC (Acconto su Futuri Aumenti Contrattuali) diventano a tutti gli effetti retribuzione tabellare con decorrenza 1° dicembre 2024.

Gli incrementi salariali per il livello 4 (da riparametrare per gli altri livelli) sono i seguenti:

    • euro 120,00 per il settore Metalmeccanica ed Installazione di Impianti e per il settore Orafi, Argentieri e Affini (euro 50,00 con la retribuzione di dicembre 2024, euro 25,00 con la retribuzione di luglio 2025, euro 25,00 con la retribuzione di marzo 2026 ed euro 20,00 con la retribuzione di novembre 2026);
    • euro 144,00 per il settore Restauro dei Beni Culturali (euro 50,00 con la retribuzione di dicembre 2024, euro 25,00 con la retribuzione di luglio 2025, euro 25,00 con la retribuzione di marzo 2026 ed euro 44,00 con la retribuzione di novembre 2026);
    • euro 109,00 per il settore Odontotecnica (euro 50,00 con la retribuzione di dicembre 2024, euro 25,00 con la retribuzione di luglio 2025, euro 25,00 con la retribuzione di marzo 2026 ed euro 9,00 con la retribuzione di novembre 2026).

 

BONUS NATALE 2024

EROGAZIONE DEL BONUS NATALE DI 100,00 EURO PER L’ANNO 2024

Art. 2-bis del Decreto-Legge 9 agosto 2024, n. 113 convertito in legge 7 ottobre 2024 n. 143 con le modifiche apportate dal DL n. 167 del 14 novembre 2024

Il decreto legge 14 novembre 2024 ha apportato importanti modificazioni alla previgente disciplina in materia di “Bonus Natale”

Come noto, per effetto di quanto introdotto dall’articolo 2-bis del Decreto-Legge 9 agosto 2024, n. 113, convertito con modificazioni dalla legge 7 ottobre 2024, n. 143 (Decreto Omnibus) e successivamente modificato dal DL 167/2024, per l’anno 2024 è previsto un bonus una tantum di euro 100,00 destinato ai lavoratori dipendenti che soddisfano determinati requisiti economici e familiari.

Requisiti per l’accesso al bonus

Il lavoratore dipendente, assunto a tempo determinato ovvero indeterminato, deve soddisfare tutte le condizioni di seguito riportate:

  1. Reddito complessivo: Il lavoratore deve avere, per l’anno d’imposta 2024, un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro; si precisa a questo proposito che il reddito da lavoro dipendente potrebbe non essere l’unico reddito che concorre alla formazione di quello complessivo. L’informazione può essere resa quindi unicamente dal lavoratore dipendente. Va tenuto conto, per esempio, anche di redditi assoggettati a cedolare secca, ad imposta sostitutiva, redditi esenti per rientro in Italia di ricercatori non residenti, redditi prodotti dai lavoratori impatriati, ecc. Il reddito in questione va assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale. Va da sé che trattandosi di periodo di imposta ancora non concluso, il lavoratore sarà tenuto ad effettuare la stima del reddito prodotto nell’anno 2024, con evidenti difficoltà.
  2. Condizioni familiari. Il lavoratore deve avere
  • almeno un figlio fiscalmente a carico, anche se nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo, affiliato o affidato, secondo quanto previsto dall’art. 12, comma 2, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR)

Il bonus non spetta al lavoratore dipendente coniugato o convivente il cui coniuge, o convivente sia lui stesso beneficiario del bonus, che può quindi essere erogato una sola volta all’interno del nucleo familiare.

Imposta lorda: l’IRPEF lorda sui redditi da lavoro dipendente deve essere superiore all’ammontare delle detrazioni spettanti ai sensi dell’art. 13, comma 1, del TUIR. In buona sostanza, dunque, deve risultare Irpef netta a debito, così come già accade per la spettanza del trattamento integrativo (ex Bonus Renzi).

Non è previsto alcun bonus per titolari di reddito assimilato a quello di lavoro dipendente, come ad esempio per co.co.co. ai quali dunque non è possibile erogare tale elemento.

Modalità di erogazione e adempimenti

  • Richiesta da parte del lavoratore: il bonus verrà erogato unitamente alla tredicesima mensilità previa richiesta scritta del lavoratore al datore di lavoro (sostituto d’imposta). La richiesta deve contenere l’attestazione dei requisiti reddituali e familiari, oltre al codice fiscale del coniuge o del convivente se presenti, e dei figli a carico. La dichiarazione va resa ai sensi dell’articolo 47 Dpr 445/2000 quindi quale dichiarazione sostitutiva di atto notorio. In presenza di più datori di lavoro nel corso del 2024, la richiesta va presentata all’ultimo datore di lavoro in essere che sarà il soggetto che eroga la tredicesima mensilità. Unitamente alla richiesta però, in questa fattispecie, il lavoratore dovrà allegare copia delle CU riferite ai precedenti rapporti di lavoro, per permettere di valutare la corretta entità del bonus spettante.
  • Recupero da parte del datore di lavoro: le somme erogate a titolo di bonus saranno recuperate dal datore di lavoro mediante compensazione in F24.
  • Nota bene: qualora, in sede di conguaglio di fine anno o fine rapporto se precedente, si verifichi che il bonus non era spettante, il datore di lavoro procederà al recupero delle somme erogate.

NATURA DEL BONUS

Il bonus

  • non concorre alla formazione del reddito complessivo e pertanto è da considerarsi netto,
  • viene riproporzionato al periodo di lavoro nel 2024 (quindi il bonus su base mensile è pari a euro 8,333),
  • in presenza di part-time il bonus spetta comunque per la quota intera in base al periodo lavorato,
  • in presenza di rapporti di lavoro contemporanei spetta una sola volta,
  • nel caso in cui il lavoratore non faccia richiesta al datore di lavoro, per incertezza rispetto al possesso dei requisiti richiesti, potrà recuperare l’importo in sede di dichiarazione dei redditi (es. mod. 730),
  • nel caso di percezione indebita del bonus, il lavoratore dovrà restituire le somme.

 

EROGAZIONE DEL BONUS NATALE DI 100,00 EURO CON LA TREDICESIMA 2024

Il Decreto Omnibus prevede per il 2024 un bonus una tantum di 100 euro per i lavoratori dipendenti che rispettano specifici requisiti economici e familiari.

 

Requisiti per accedere al bonus

  • Reddito complessivo: Deve essere inferiore a 28.000 euro per il 2024, escluso l’immobile principale. Devono essere inclusi eventuali altri redditi (es. cedolare secca o rientro ricercatori dall’estero).
  • Condizioni familiari: Richiesto il coniuge a carico e almeno un figlio a carico. In alternativa, può accedere un genitore unico con figlio a carico.
  • Imposta lorda: L’IRPEF lorda sui redditi da lavoro dipendente deve essere superiore alle detrazioni, generando un IRPEF a debito.

Esclusi dal bonus: Titolari di redditi assimilati, come i co.co.co.

 

Erogazione e richieste

  • Richiesta del bonus: Va presentata al datore di lavoro con autocertificazione dei requisiti, e allegando le CU in caso di più datori durante l’anno.
  • Recupero da parte del datore: Il datore recupera l’importo erogato tramite F24.

 

Caratteristiche del bonus

  • Non concorre al reddito complessivo, è riproporzionato al periodo di lavoro, spetta per intero in caso di part-time e solo una volta in caso di lavori contemporanei.
  • Viene erogato con la 13esima e in caso di percezione indebita, le somme vanno restituite.

WHISTLEBLOWING IN AZIENDE CON ALMENO 50 DIPENDENTI: LA SCADENZA DEL 17.12.2023

Con decreto legislativo  10 marzo 2023 è stata data attuazione alla direttiva (UE) 2019/1937 del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali.

La norma – in estrema sintesi – prevede che le aziende soggette alla disciplina in argomento,   sentite le rappresentanze o le organizzazioni sindacali di cui all’articolo 51 del decreto legislativo n. 81 del 2015,  provvedano ad attivare  specifici canali di segnalazione interna attraverso l’emissione di appositi regolamenti, che garantiscano, la riservatezza

  • dell’identità della persona segnalante, della persona coinvolta e della persona comunque menzionata nella segnalazione,
  • del contenuto della segnalazione e
  • della relativa documentazione, prodotta o inerente la segnalazione.

Per aziende che nell’ultimo anno hanno impiegato una media di lavoratori  superiore a 249, il regolamento andava adottato entro il 15 luglio 2023. Per aziende che invece hanno occupato una media di lavoratori nell’ultimo anno pari ad almeno 50 lavoratori subordinati, la scadenza per la definizione della propria procedura interna di gestione delle segnalazioni è fissata al 17 dicembre 2023.

L’articolo 21 del citato D.lgs  prevede altresì, che la mancata adozione di canali di segnalazione ovvero la  mancata o non conforme adozione di procedure per l’effettuazione o la gestione delle segnalazioni, sia soggetta ad una sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra euro 10.000,00 ed euro 50.000,00.

Laddove il requisito minimo dimensionale sia quindi ricompreso tra quelli sopra indicati, si raccomanda la massima attenzione nella predisposizione della documentazione richiesta entro il prossimo 17 dicembre 2023 (scadenza che si ritiene di fatto spostata a lunedì 18 dicembre 2023) per evitare di incorrere in sanzioni. Si ricorda infine che l’ente incaricato di applicare tali sanzioni è stato individuato dal Legislatore del D.lgs 24/2023 nell’ANAC.

IN SCADENZA L’AGEVOLAZIONE CONTRIBUTIVA UNDER 36

Come si ricorderà, la legge di Bilancio 2023 prevede l’esonero contributivo del 100% nel limite di euro 8.000,00/anno,

  • a favore dei datori di lavoro che nel corso del 2023 assumono o trasformano a tempo indeterminato,
  • giovani di età inferiore a 36 anni,
  • che non siano mai stati occupati a tempo indeterminato, con il medesimo datore di lavoro che li stabilizza, ovvero con altri datori di lavoro.

Posto che tale agevolazione cessa di produrre effetti  per tutte le assunzioni ovvero le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato effettuate a partire dal prossimo 1° gennaio 2024, si richiama l’attenzione sull’opportunità di valutare entro e non oltre il 31 dicembre 2023, eventuali stabilizzazioni di soggetti già in forza, ovvero l’attivazione di nuove assunzioni di giovani aventi le caratteristiche sopra indicate.

E’ possibile che la legge di Bilancio 2024 preveda nuove ed ulteriori agevolazioni in caso di assunzioni, ma non è previsto al momento alcuna proroga di questa agevolazione già in essere.

Lo studio rimane a disposizione per eventuali chiarimenti in merito.

RINNOVATO IL CCNL CHIMICA PMI

In data 5 dicembre 2023 è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL 8 marzo 2019 per i lavoratori della piccola e media industria dei settori della chimica, concia e settori accorpati, plastica e gomma, abrasivi, ceramica, vetro.

Le Parti intervengono in materia di violenza di genere, bilateralità, malattia e maternità. Su questo ultimo aspetto viene prevista, con decorrenza 1° gennaio 2024, l’integrazione dell’indennità INPS di congedo parentale fino alla percentuale del 50 per cento della retribuzione per un periodo non superiore a 3 mesi.

L’accordo prevede il riconoscimento di una somma una tantum di euro 101,00 lordi per tutti i livelli e un aumento complessivo compreso tra i 161,00 euro e i 191,00 euro differenziato in relazione al settore produttivo.

BONUS CARBURANTE 2023: LE NOVITA’ DELLA CONVERSIONE IN LEGGE DEL DL 5/2023

Come si ricorderà, il decreto legge 5/2023 aveva previsto la possibilità di erogazione di buoni carburanti esenti da imposta e contributi per l’importo massimo di euro 200,00 anche per l’intero periodo di imposta 2023 (si veda anche News del 19.1.2023).

Tuttavia, in sede di conversione del decreto,  avvenuta ora con legge 10 marzo 2023, n. 23 è stato previsto l’assoggettamento a contribuzione previdenziale di tali buoni, con l’evidente e diretta conseguenza che

  • il costo azienda sostenuto per l’erogazione degli stessi, deve essere aumentato del costo per contributi e premi c/azienda che, in via generale, può rappresentare circa un 30% del valore del buono concesso, (es. costo per acquisto buono euro 200,00 + costo per contributi/premi euro 60,00 = costo totale azienda euro 260,00);
  • l’effettiva disponibilità del dipendente in termini monetari,  viene ridotta circa – nella generalità dei casi –  di un 9,40%, rappresentato dalla quota di contribuzione a suo carico (es. buono spesa per carburante spendibile per un  valore di euro 200,00, ma trattenuta INPS in busta paga per circa euro 18,80, con effettiva disponibilità quindi di circa 181,00 e non 200,00).

La legge di conversione entra in vigore il 16 marzo 2023, pertanto è da questa data che l’erogazione dei buoni è assoggettata anche a contribuzione previdenziale, rimanendo invece salvaguardata la totale esenzione di quanto accaduto nel periodo di vigenza del decreto legge 5/2023.

Lo Studio rimane a completa disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.

 

 

CCNL Terziario, Distribuzione e Servizi Accordo 12 dicembre 2022: una tantum e anticipo aumento contrattuale

Con protocollo straordinario del 12 dicembre 2022 sottoscritto da Confcommercio,  Filcams CGIL,  Fisascat Cisl e Uiltucs per il settore  Terziario, Distribuzione e Servizi  è stato previsto il riconoscimento di un importo a titolo di una tantum di euro 350,00 lordi al livello IV, riparametrato sugli altri livelli di inquadramento.

Tale importo viene corrisposto, ai soli lavoratori in forza al 12 dicembre 2022, in due tranches così come segue:

  • euro 200,00 con la retribuzione di gennaio 2023;
  • euro 150,00 con la retribuzione di marzo 2023.

 

Livelli Una tantum

01.01.2023

Una tantum

01.03.2023

Q 347,22 260,42
I 312,78 234,58
II 270,56 202,92
III 231,25 173,44
IV 200,00 150,00
V 180,69 135,52
VI 162,22 121,67
VII 138,89 104,17
I categoria 188,79 141,60
II categoria 158,50 118,88

 

Tale somma:

  • deve essere riproporzionata in caso di attività a part-time;
  • viene riconosciuta in relazione ai mesi di anzianità di servizio maturata durante il periodo di carenza contrattuale, 1° gennaio 2020 – 12 dicembre 2022; non sono conteggiati ai fini dell’anzianità  periodi e aspettative non retribuite, qualora non sia stata maturata retribuzione a norma di legge e di contratto.
  • non risulta utile agli effetti del computo di alcun istituto contrattuale e legale né del TFR;

Inoltre,  con decorrenza 1° aprile 2023 l’azienda è tenuta ad erogare una somma pari a euro 30,00 lordi mensili  riferita al livello IV, riparametrata sugli altri livelli di inquadramento, da intendersi come incremento della paga base a titolo di acconto assorbibile dai futuri aumenti contrattuali.

Di seguito gli importi riparametrati:

 

Livelli Una tantum

01.04.2023

Q 52,08
I 46,92
II 40,58
III 34,69
IV 30,00
V 27,10
VI 24,33
VII 20,83
I categoria 28,32
II categoria 23,78

 

Lo Studio è a disposizione per eventuali e ulteriori chiarimenti.

BONUS CARBURANTE POSSIBILE ANCHE NEL 2023

Per effetto di quanto disposto dall’articolo 1 del decreto legge 5 gennaio 2023, entrato in vigore lo scorso 15 gennaio,

  • il valore dei buoni benzina,
  • o di analoghi titoli validi per l’acquisto di carburanti,

che il datore di lavoro privato intende consegnare   ai lavoratori dipendenti, nel periodo dal 1° gennaio 2023 – 31 dicembre 2023, non concorre alla formazione del reddito del lavoratore, purchè di importo non superiore a euro 200,00 per ciascun lavoratore.

Questo significa che,  su scelta volontaria dell’azienda che si accolla quindi interamente il costo,  è ancora possibile prevedere l’erogazione di buoni carburante anche nel periodo di imposta 2023, considerando che il valore degli stessi, se non superiore a euro 200/dipendente, non è assoggettato a contribuzione INPS e nemmeno ad imposta e rappresenta dunque un valore netto.

Si raccomanda una corretta e specifica contabilizzazione degli eventuali buoni acquistati, con evidenza della natura degli stessi così come risulta dal documento fiscale di acquisto rilasciato dall’esercente.

Attenzione inoltre al contenimento della spesa nei limiti massimi di euro 200,00/dipendente poichè in caso di superamento di tale soglia, l’intero buono erogato diviene totalmente imponibile.

Fringe Benefits Anno 2022 (decreto Aiuti quater) – Aumento del limite di esenzione a 3.000,00 euro

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 270 del 18 novembre 2022 il DL n. 176/2022 (Decreto Aiuti quater), contenente misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica. Il provvedimento è entrato in vigore il 19 novembre 2022.

Si evidenzia che, limitatamente al periodo d’imposta 2022, con l’articolo 3 “Misure di sostegno per fronteggiare il caro bollette”, comma 10, è stato disposto l’innalzamento della soglia di esenzione per i fringe benefits da 600,00 euro a 3.000,00 euro.

Come si ricorderà l’Agenzia delle Entrate aveva previsto, con riferimento alla soglia di euro 600,00, la possibilità di inserire nelle somme che il datore di lavoro poteva erogare o rimborsare al lavoratore in regime di esenzione fiscale e previdenziale, anche le utenze domestiche: – del servizio idrico integrato; – dell’energia elettrica; – del gas naturale.

In assenza di ulteriori chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate si ritiene che questo possa valere anche con riferimento all’ulteriore innalzamento della soglia di esenzione a 3.000,00 euro previsto dal Decreto aiuti quater.